TRA CITTÀ FANTASMA, MADE IN CHINA E DIVARI SOCIALI

Scopri come la Cina, con le sue città fantasma deserte, domina l’economia globale con il “Made in China”, mentre lotta con un divario crescente tra ricchi e poveri. Dall’amministrazione decentralizzata al potente esercito, un viaggio in un Paese che ridefinisce il suo futuro e influenza il mondo. Leggi l’articolo per capire le contraddizioni e le ambizioni della superpotenza asiatica

ESERCITO


L’Esercito Popolare di Liberazione (EPL) cinese, noto in inglese come People’s Liberation Army (PLA), è una delle forze militari più grandi e potenti al mondo.

L’Esercito Popolare di Liberazione cinese è una forza in rapida evoluzione, che combina una vasta dimensione con una crescente sofisticazione tecnologica.
Mentre la Cina si afferma come potenza globale, l’EPL svolge un ruolo chiave nella protezione degli interessi nazionali e nella proiezione di influenza a livello internazionale.

Tuttavia, rimane strettamente legato al Partito Comunista Cinese, riflettendo l’integrazione tra potere militare e politico nel sistema cinese.

STRUTTURA E DIVISIONI 

L’EPL è composto da cinque rami principali:

1. Esercito di Terra (PLA Ground Force):
- Numero: circa 975.000 soldati.
- Ruolo: operazioni terrestri, difesa del territorio e supporto alle operazioni navali e aeree.
- Equipaggiamento: carri armati (es. Type 99), artiglieria, missili e droni.

2. Marina Militare (PLA Navy):
- Numero: circa 250.000 marinai.
- Ruolo: controllo delle acque territoriali, proiezione di potenza nell’Indo-Pacifico e protezione delle rotte commerciali.
- Equipaggiamento: portaerei (es. Liaoning e Shandong), sottomarini nucleari e convenzionali, cacciatorpediniere e fregate.

3. Aeronautica Militare (PLA Air Force):
- Numero: circa 400.000 persone.
- Ruolo: superiorità aerea, difesa dello spazio aereo e supporto alle operazioni terrestri e navali.
- Equipaggiamento: caccia stealth (es. J-20), bombardieri (es. H-6), droni e aerei da trasporto.

4. Forza Missilistica (PLA Rocket Force):
- Numero: circa 120.000 soldati.
- Ruolo: gestione delle armi nucleari e convenzionali, difesa strategica e deterrenza.
- Equipaggiamento: missili balistici intercontinentali (ICBM), missili a medio raggio (MRBM) e missili ipersonici.

5. Forza di Supporto Strategico (PLA Strategic Support Force):
- Numero: dati non ufficiali, ma stimato in decine di migliaia.
- Ruolo: cyberwarfare, guerra elettronica e supporto alle operazioni spaziali.
- Equipaggiamento: satelliti, sistemi di comunicazione e tecnologie informatiche avanzate.

SERVIZIO DI LEVA

- Obbligo di leva: tecnicamente esiste, ma la Cina si affida principalmente a un esercito professionale.
- Durata: il servizio militare obbligatorio dura 2 anni, ma solo una piccola percentuale di giovani viene effettivamente arruolata.
- Reclutamento: i volontari sono preferiti, e il servizio militare è visto come un’opportunità di carriera e di mobilità sociale.
- Donne nell’esercito: le donne possono servire in tutti i rami dell’EPL, anche se sono ancora una minoranza.

CURIOSITÀ 

 Dimensione Totale:
- L’EPL conta circa 2 milioni di soldati attivi, il più grande esercito del mondo in termini di personale.

Budget Militare:
- La Cina spende oltre 230 miliardi di dollari all’anno in difesa, il secondo budget militare al mondo dopo gli Stati Uniti.

Modernizzazione:
- Negli ultimi decenni, l’EPL ha subito una massiccia modernizzazione, con investimenti in tecnologie avanzate come droni, missili ipersonici e sistemi di intelligence artificiale.

Proiezione Globale:
- La Cina sta espandendo la sua presenza militare globale, con basi all’estero (es. Gibuti) e una flotta navale in crescita per proteggere i suoi interessi economici e strategici.

Addestramento e Dottrina:
- L’EPL si concentra su operazioni congiunte (terra, mare, aria, spazio e cyberspazio) e sulla capacità di rispondere rapidamente a minacce regionali e globali.

 

INDUSTRIA MANIFATTURA

L’industria manifatturiera cinese è il cuore della sua economia, spesso definita la “fabbrica del mondo”

Contribuisce a circa il 28% del PIL nazionale e copre settori chiave come l’elettronica, le automobili, il tessile, i macchinari e i prodotti chimici.
Le province del Guangdong, Zhejiang e Jiangsu sono i principali hub produttivi, dove si concentrano le attività industriali.

Negli ultimi anni, la Cina ha investito massicciamente in automazione, robotica e intelligenza artificiale per mantenere la sua leadership globale.
Tuttavia, l’aumento dei costi del lavoro e le tensioni commerciali con gli USA hanno spinto alcune aziende a diversificare la produzione in Paesi come Vietnam e India.

IMPORT

- Petrolio: oltre il 70% del fabbisogno petrolifero viene importato, principalmente dal Medio Oriente (Arabia Saudita, Iraq) e dalla Russia.

- Gas naturale: la Cina importa gas liquefatto (GNL) da Australia, Qatar e Stati Uniti, oltre a gas via gasdotti dalla Russia e dall’Asia centrale.


- Minerale di ferro: Australia e Brasile sono i principali fornitori, essenziali per l’industria siderurgica.


- Terre rare: nonostante la Cina sia il più grande produttore mondiale, importa alcune terre rare da Myanmar e altri Paesi per diversificare le fonti.

EXPORT

- Prodotti tecnologici: smartphone, computer, semiconduttori e pannelli solari.

- Beni manifatturieri: tessili, macchinari e articoli per la casa.

MADE IN CHINA: L’OCCIDENTE DIPENDE DALLA CINA, MA IN ORIENTE LA SUA INFLUENZA È ANCORA PIÙ VISIBILE

Mentre in Occidente il “Made in China” è sinonimo di prodotti a basso costo, in Asia la presenza cinese si manifesta in modo più profondo e stratificato, influenzando economia, cultura e politica. Un fenomeno che rivela il divario tra la ricchezza delle città costiere e la povertà delle aree rurali cinesi, nonché il ruolo dell’amministrazione politica decentrata nel plasmare questa realtà.


L’OCCIDENTE E IL MADE IN CHINA: UNA DIPENDENZA SILENZIOSA


In Occidente, il “Made in China” è ovunque: dall’elettronica (circa il 70% degli smartphone globali sono prodotti in Cina) ai giocattoli (l’80% dei giocattoli venduti nel mondo proviene dalla Cina), passando per l’abbigliamento e i prodotti per la casa. Apple, Nike, IKEA e molte altre aziende occidentali dipendono dalla produzione cinese per mantenere bassi i costi.

Tuttavia, pochi sanno che: - Il 90% degli ombrelli venduti in Europa è prodotto in Cina.
- La Cina produce oltre il 60% delle biciclette mondiali.
- Anche i simboli occidentali come gli alberi di Natale artificiali sono spesso made in China, con una quota del 70% del mercato globale.

IN ORIENTE, LA CINA È ANCORA PIÙ PRESENTE 

Mentre in Occidente il “Made in China” è spesso invisibile o nascosto, in Asia e Africa la presenza cinese è più evidente e diretta.
Ecco alcuni esempi concreti:

1. Infrastrutture:
- La Cina è il principale finanziatore di progetti infrastrutturali in Asia attraverso l’iniziativa Belt and Road (Nuova Via della Seta). Ad esempio, il porto di Hambantota in Sri Lanka è stato costruito e finanziato dalla Cina, ma il governo locale, incapace di ripagare il debito, ha dovuto cederlo in leasing per 99 anni.

2. Tecnologia:
- Aziende cinesi come Huawei, Xiaomi e Tencent dominano i mercati tecnologici in Paesi come India, Indonesia e Vietnam. In Laos, il 70% delle reti 4G è gestito da Huawei.

3. Cultura e Media:
- La Cina esporta film, serie TV e musica in tutta l’Asia, promuovendo la sua cultura e soft power. Ad esempio, i drammi cinesi sono popolari in Corea del Sud e Giappone, mentre l’app TikTok (di proprietà cinese) è un fenomeno globale con una forte presenza in Asia.

4. Agricoltura e Alimentazione:
- In Africa e in alcuni Paesi asiatici, la Cina ha acquisito vasti terreni agricoli per garantire la sicurezza alimentare interna. In Cambogia, ad esempio, la Cina controlla circa il 20% delle terre coltivabili.

IL DIVARIO RICCHEZZA-POVERTÀ IN CINA 

La crescita economica cinese ha creato un divario crescente tra le città costiere ricche e le aree rurali povere.

- Città Costiere:
Shanghai, Shenzhen e Pechino sono simboli di ricchezza, con grattacieli futuristici, centri finanziari e una classe media in rapida espansione. Shenzhen, ad esempio, è il cuore della produzione tecnologica cinese, con un PIL pro capite paragonabile a quello di alcuni Paesi europei.

- Aree Rurali:
Nelle regioni interne, come il Guizhou e il Gansu, la povertà è ancora diffusa. Milioni di persone vivono con meno di 2 dollari al giorno, e l’accesso a servizi di base come istruzione e sanità è limitato.

Questo divario è alimentato da un sistema politico che privilegia lo sviluppo delle città costiere, lasciando indietro le aree rurali.

 

L’AMMINISTRAZIONE POLITICA DECENTRATA


La Cina è uno Stato centralizzato, ma l’amministrazione politica è fortemente decentrata. Le province e le città hanno un ampio margine di autonomia nella gestione delle risorse e delle politiche locali.

- Esempi:
- Shenzhen, una città di confine, è stata trasformata in una zona economica speciale negli anni ’80, diventando un hub tecnologico globale.
- Il sistema di “città fantasma” come Ordos, costruite per stimolare la crescita economica, mostra però i limiti di questo modello, con intere aree urbane deserte. LEGGI DOPO

Il decentramento ha permesso una crescita rapida, ma ha anche creato disparità regionali e sfide nella gestione delle risorse.

CURIOSITÀ 

1. La Cina produce il 90% dei magneti al neodimio del mondo, essenziali per tecnologie come i motori elettrici e le turbine eoliche.
2. Il 60% delle batterie al litio globali è prodotto in Cina, rendendola un attore chiave nella transizione energetica.
3. La Cina è il più grande esportatore di pesce al mondo, con un’industria ittica che domina i mercati asiatici e africani.
4. Il treno ad alta velocità cinese è il più esteso al mondo, con oltre 38.000 km di rete, ma i biglietti sono spesso troppo costosi per la popolazione rurale.

CITTÀ FANTASMA

In Cina, tra grattacieli scintillanti e metropoli affollate, esistono intere città deserte, con strade vuote, grattacieli abbandonati e centri commerciali silenziosi. Queste “città fantasma” sono il risultato di ambiziosi piani di sviluppo urbano, ma anche di una crescita economica che a volte ha superato la realtà. Ecco un viaggio in questo fenomeno unico al mondo, con fatti curiosi e dettagli poco noti.

COSA SONO LE CITTÀ FANTASMA? 

Le città fantasma cinesi sono aree urbane costruite ex novo, spesso su larga scala, che rimangono in gran parte disabitate. Sono il prodotto di un modello di sviluppo basato sull’edilizia come motore economico, ma che a volte non tiene conto della reale domanda abitativa.

PERCHÉ SONO STATE COSTRUITE? 

Piani di sviluppo urbano:
Il governo cinese ha promosso la costruzione di nuove città per stimolare la crescita economica e spostare milioni di persone dalle aree rurali a quelle urbane.
Investimenti immobiliari:
Molte città fantasma sono state costruite come investimenti speculativi, con l’aspettativa che la popolazione e le attività economiche si spostassero gradualmente in queste aree.
Decentramento industriale:
Alcune città sono state progettate per ospitare nuove industrie o per alleggerire il carico delle metropoli sovraffollate.

DOVE SI TROVANO?

Ecco alcune delle città fantasma più famose:

Ordos Kangbashi (Mongolia Interna):
- Progettata per ospitare un milione di persone, oggi è abitata da meno di 100.000.
- Curiosità: la città ha un museo d’arte moderna, un’enorme piazza e un’architettura avveniristica, ma molte delle sue strade sono vuote.

Thames Town (Shanghai):
- Una replica di una tipica cittadina inglese, con pub, case vittoriane e persino una statua di Winston Churchill.
- Curiosità: è stata costruita per attirare la classe media cinese, ma oggi è popolata principalmente da fotografi e turisti.

Tianducheng (Hangzhou):
- Conosciuta come la “Parigi cinese”, ha una replica della Torre Eiffel e strade ispirate all’architettura francese.
- Curiosità: è stata costruita per ospitare 10.000 persone, ma oggi ne conta solo poche centinaia.

Chenggong (Yunnan):
- Una città progettata per diventare un centro amministrativo e universitario, ma che rimane in gran parte disabitata.
- Curiosità: ha un’area di oltre 100 km², con grattacieli e scuole, ma poche attività commerciali.

CURIOSITÀ  

Ecologia urbana:
In alcune città fantasma, la natura sta riconquistando i suoi spazi, con piante che crescono tra le crepe dei marciapiedi e animali che si muovono liberamente tra gli edifici abbandonati.

Set cinematografici:
Alcune città fantasma sono diventate location per film e serie TV, grazie alla loro atmosfera surreale e ai costi di affitto bassi.

Investimenti stranieri:
Alcuni immobili nelle città fantasma sono stati acquistati da investitori stranieri, attratti dai prezzi bassi e dalla speranza di un futuro sviluppo.

Sperimentazione tecnologica:
Alcune città fantasma sono state utilizzate come laboratori per testare nuove tecnologie, come sistemi di trasporto autonomo o soluzioni di smart city.

CONSEGUENZE 

Debito e spreco di risorse:
La costruzione di queste città ha generato un enorme debito per i governi locali e le aziende immobiliari, con un impatto negativo sull’economia.
Impatto ambientale:
La costruzione di città fantasma ha portato al consumo di terreni agricoli e alla distruzione di ecosistemi naturali.
Disuguaglianze sociali:
Mentre queste città rimangono vuote, milioni di cinesi nelle aree rurali vivono ancora in condizioni di povertà, senza accesso a servizi di base.

 

LORENZA MARINI 

 

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